Margins
Dracula, Dracul, Vlad?, Bah... book cover
Dracula, Dracul, Vlad?, Bah...
1993
First Published
3.93
Average Rating
88
Number of Pages
Disegnate (anzi, sarebbe più corretto dipinte) durante gli anni bui della dittatura argentina, le storie che compongono la serie di Dracula, sono una delle più importanti opere a colori di Alberto Breccia e al tempo stesso una testimonianza provocatoria di una delle pagine più nere della storia del suo paese. Apparse a suo tempo su Comic Art e del tutto inedite in volume, le storie sono affiancate da una quantità enorme di disegni preparatori, che da soli sembrano una versione parallela e in qualche modo del tutto differente, della stessa opera. Brani per la promozione tratti dalla postfazione di Daniele Brolli all’edizione italiana, francese e «Alberto Breccia ha realizzato il suo Dracula durante uno dei periodi più cupi della repressione argentina, quando il regime militare era al suo crepuscolo e quindi più feroce e disperato. In quello stesso periodo, nel 1982, stava disegnando anche due saghe scritte da Carlos Buscavidas e El viajero de gris. Una trilogia quindi in cui il potere era rappresentato come un’entità malsana e corrotta che, prima ancora di ucciderlo, vuole privare l’uomo di ogni suo bene intellettuale, della sua identità, della libertà… delle forze che gli danno ragioni per vivere…» «Ma l’intuizione epocale di Breccia riguarda la macelleria di stato. Il vecchio vampiro mette alla berlina il regime ma riveste sia il ruolo del carnefice (ridicolo) che quello della spaesata vittima di un mondo che si trasforma troppo velocemente per lui che proviene da un’epoca di reminescenze feudali. Spesso si dimentica che il male originario dell’Argentina è aver dato, in cambio di oro, asilo ai gerarchi in fuga del regime nazista. E quella colpa ha gettato i suoi semi. Il latifondismo becero e invecchiato, basato sul puro sfruttamento della mano d’opera, che godeva del privilegio ereditario della ricchezza e che portava avanti il proprio ruolo con l’indolenza, contrasse, in modo analogo a quanto era accaduto alle popolazioni native con i conquistadores, un micidiale virus importato dall’Europa. È così che gran parte della popolazione finì per soccombere, non riconoscendo l’avvento della nuova realtà: erano indifferentemente ricchi, borghesi, e soprattutto gran parte della classe lavoratrice… mentre parte degli esponenti delle classi più abbienti che avevano sposato la nuova causa per prevalere si erano alleate con i militari. Confiscavano, uccidevano, rubavano. Le giunte militari che si susseguirono reprimendo in nome della necessità di sradicare il comunismo dalla società, gestendo e nascondendo ricchezze, divenirono intermediarie di una nuova realtà. Nell’episodio «Non sono più una leggenda», il Dracula di Alberto Breccia descrive il passaggio di mano da un’entità feudale di tipo nobiliare che vive sul lavoro delle classi sottoposte con un sistema parassitario (il vampiro) a un carnefice che mantiene in vita il branco, solo perché considera la popolazione una mandria di animali al pascolo da macellare per i propri bisogni alimentari. È il ritratto di un popolo che, nella visione di Breccia, sembra non avere possibilità di sfuggire a lungo e inespugnabile tramonto della ragione.»
Avg Rating
3.93
Number of Ratings
395
5 STARS
30%
4 STARS
39%
3 STARS
25%
2 STARS
6%
1 STARS
1%
goodreads

Author

Alberto Breccia
Alberto Breccia
Author · 9 books

Born in Montevideo, Uruguay, Breccia moved with his parents to Buenos Aires, Argentina when he was three years old. After leaving school, Breccia worked in a tripe packing plant and in 1938 he got a job for the magazine El Resero, where he wrote articles and drew the covers. He began to work professionally in 1939, when he joined the publishing house Manuel Láinez. He worked on magazines such as Tit-Bits, Rataplán and El Gorrión where he created comic strips such as Mariquita Terremoto, Kid Río Grande, El Vengador (based on a popular novel), and other adaptations. During the 1950s he became an "honorary" member of the "Group of Venice" that consisted of expatriate Italian artists such as Hugo Pratt, Ido Pavone, Horacio Lalia, Faustinelli and Ongaro. Other honorary members were Francisco Solano López, Carlo Cruz and Arturo Perez del Castillo. With Hugo Pratt, he started the Pan-American School of Art in Buenos Aires. In 1957 he joined publisher Editorial Frontera, under the direction of Héctor Germán Oesterheld, where he created several Ernie Pike stories. In 1958 Breccia's series Sherlock Time ran in the comic magazine Hora Cero Extra, with scripts by Oesterheld. Breccia and Oesterheld collaborated to produce one of the most important comic strips in history, Mort Cinder, in 1962. The face of the immortal Cinder is modeled after Breccia's assistant, Horacio Lalia, and the appearance of his companion, the antique dealer Ezra Winston, is actually Breccia's own. Cinder and Winston's strip began on July 26, 1962, in issue Nº 714 of Misterix magazine, and ran until 1964 . In 1968 Breccia was joined by his son, Enrique, in a project to draw the comic biography of Che, the life of Che Guevara, again with a script provided by Oesterheld. This comic book is considered the chief cause behind Oesterheld's disappearance. In 1969 Oesterheld rewrote the script of El Eternauta, for the Argentinian magazine Gente. Breccia drew the story with a decidedly experimental style, resorting to diverse techniques. The resulting work was anything but conventional and moving away from the commercial. Breccia refused to modify its style, which added to the tone of the script, and was much different from Francisco Solano López original. During the seventies, Breccia makes major graphic innovations in black and white and color with series like Un tal Daneri and Chi ha paura delle fiabe?, written by Carlos Trillo. On the last one, a satire based on Brothers Grimm's tales, he plays with texture, mixing collage, acrylic and watercolor. Other stories include: Cthulhu Mythos, Buscavidas (text by Carlos Trillo), a Historia grafica del Chile and Perramus, inspired by the work of the poet Juan Sasturain a pamphlet against the dictatorship in Argentina. Breccia died in Buenos Aires in 1993.

548 Market St PMB 65688, San Francisco California 94104-5401 USA
© 2025 Paratext Inc. All rights reserved