
“Soprattutto sono gli incubi. Li sente arrivare perché hanno un suono che li annuncia, ed è quello del silenzio improvviso che c’è prima di un temporale. Un silenzio sospeso, che riempie le orecchie e strazia i nervi nell’attesa del rumore che verrà”. Massaua, inizio ‘900: la vicenda di Ferengi comincia e termina qui, nella capitale della Colonia Eritrea, in un angolo d’Africa popolato da personaggi che hanno stancamente ereditato i fasti – ormai solo uno sbiadito ricordo – dell’espansione coloniale italiana, interrotta brutalmente qualche anno prima, a nord dell’Etiopia, con la disfatta di Adua per opera delle truppe del negus Menelik II. E’, questa, una storia di equivoci, di eredità, di tradimenti, di ricordi annegati nell’ arekì; o, forse, è solo una storia di umana, e triste, pietà.