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Gli inganni di Pandora. L'origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica book cover
Gli inganni di Pandora. L'origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica
2019
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Siamo abituati a pensare alla Grecia come alla culla della nostra civiltà: ai greci dobbiamo l'idea di democrazia, la storiografia, la filosofia, la scienza e il teatro. Eppure di questa eredità fa parte anche il modo in cui consideriamo il rapporto tra i generi: un lascito che ha superato i secoli e i millenni con tracce che continuano a pesare sulle nostre vite come macigni. Nella storia antica c'è stato un momento in cui la differenza tra il genere maschile e quello femminile si è trasformata nell'idea che le donne siano inferiori agli uomini e quindi in una serie di inevitabili, pesanti discriminazioni. Tutto comincia con un mito. Esiodo racconta la nascita della prima donna, mandata da Zeus sulla terra come punizione per la colpa commessa da Prometeo: rubare il fuoco agli dèi per donarlo agli uomini, riducendo così la distanza che li separava dagli immortali. Pandora è "un male così bello" da essere un "inganno al quale non si sfugge". Rappresenta un'alterità incomprensibile agli uomini, tanto misteriosa da essere paragonabile solo alla morte. Da lei, dice Esiodo, discende "il genere maledetto, la tribù delle donne". Eva Cantarella illumina alcuni momenti di una vicenda lunghissima, che dal mito giunge ai medici e ai filosofi che hanno fondato il pensiero occidentale. Attraverso le voci di Parmenide, Ippocrate, Platone e Aristotele vediamo come la differenza di genere viene costruita e codificata, fino a diventare un pilastro dell'ordine sociale e della cultura giuridica greca. Scopriamo l'origine delle "convenzioni sociali, delle teorie filosofiche e delle pratiche giuridiche che ripropongono visioni 'essenzialiste' delle diverse identità personali". Conosciamo una parte molto antica di noi stessi e facciamo esperienza di un passato da cui finalmente possiamo prendere le distanze per realizzare il nostro futuro
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Eva Cantarella
Eva Cantarella
Author · 26 books

Eva Cantarella (born 1936 in Rome) is an Italian classicist. She is professor of Roman law and ancient Greek law at the University of Milan, and has served as Dean of the Law School at the University of Camerino. Cantarella is known for examining ancient law by relating it to modern legal issues through law and society perspective. She has researched subjects involving the legal and social history of sexuality, women's conditions, criminal law and capital punishment. She has written many books, which have been translated into several languages, including English, French, German and Spanish. Cantarella is also editor of Dike - International Journal of Greek Law and a member of several editorial boards such as Apollo - Bollettino dei Musei provinciali del Salernitano; Dioniso; Crime, Histoire et Societés; Revista des estudios latinos; and CADMO - Revista de História Antiga (University of Lisbon). Cantarella has been professor of Roman law and ancient Greek law at the University of Milan, Italy. She has been dean of the Law School of the University of Camerino. She has also taught and given lectures at many universities in Europe and the United States. She has been appointed Global Professor at New York University School of Law. She was awarded the Grand Officer of the Order of Merit of the Italian Republic in 2002 by President Ciampi. *** Roma 28 novembre 1936. Grecista. Laureata in Legge, specializzata a Berkeley (Usa) e Heidelberg (Germania). Figlia del grande grecista Raffaele. «Fin da bambina amavo il mondo greco, perché in casa sentivo parlare di personaggi mitologi, dell’Odissea... Ma all’Università mi rifiutai di iscrivermi alla facoltà dove insegnava mio padre. Mi imbarazzava l’idea di essere la figlia del Professore. Così studiai Legge, laureandomi con una tesi sul diritto romano antico e poi dedicandomi, per conto mio, al diritto greco». Insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco alla Statale di Milano. Ha insegnato anche a Austin e alla New York City University. Nel 2002 fu nominata da Ciampi Grand’Ufficiale della Repubblica. L’anno successivo vinse il premio Bagutta con il libro Itaca. Eroi, donne, potere tra vendetta e diritto. Ha dedicato una parte dei suoi studi alle donne dell’antichità (per esempio Tacita muta, la donna nella città antica, Editori Riuniti, e Passato prossimo. Donne romane da Tacita a Sulpicia, Feltrinelli) e sull’erotismo nell’antichità (La bisessualità nel mondo antico, Editori riuniti). Bei saggi su Pompei: Pompei. I volti dell’amore (Mondadori), e Un giorno a Pompei (Electa) e il suo ultimo libro Pompei è viva (Feltrinelli 2013). Nel 2008 tra coloro che raccolsero l’appello di Angelo D’Orsi per mostrare solidarietà ai 67 docenti di fisica della Sapienza una cui lettera aveva fatto saltare l’invito a Benedetto XVI per l’inaugurazione dell’anno accademico (vedi Marcello Cini). Femminista della prima ora, comunista, in prima linea nelle battaglie per divorzio e aborto. «Non sono contraria a scendere in piazza. In una fase in cui siamo tutti incatenati agli schermi, la parola pubblica sarebbe la vera novità» (a Maria Laura Rodotà nel 2009) [Corriere della Sera, 15/9/2009]

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