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I grandi romanzi gotici book cover
I grandi romanzi gotici
2004
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• Il castello di Otranto di HORACE WALPOLE • Il monaco di MATTHEW G. LEWIS • L’italiano o Il confessionale dei Penitenti Neri di ANN RADCLIFFE • Frankenstein di MARY W. SHELLEY • Melmoth l’uomo errante di CHARLES ROBERT MATURIN • Il vampiro di JOHN WILLIAM POLIDORI Lugubri castelli infestati da spettri, sinistre apparizioni notturne, giovani eroine preda di indescrivibili orrori, tenebrosi e fatali persecutori, mostri, licantropi, vampiri... Il romanzo “gotico”, dal Castle of Otranto di Walpole (1764) al Melmoth di Maturin (1820) – per indicare due libri che, secondo una certa convenzione, segnerebbero gli estremi cronologici del fenomeno – è davvero soltanto questo cupo bric-à-brac di luoghi, personaggi e situazioni? O invece la narrativa gotica, con il suo «sublime del terrore», in reazione al predominio della ragione e del common sense, nasconde angosce e inquietudini che oggi torniamo a sentire sorprendentemente vicine?... Attraverso i capolavori dei maestri indiscussi del genere (Horace Walpole, M.G. Lewis, Ann Radcliffe, Mary Shelley, C.R. Maturin, John William Polidori) il lettore è chiamato a esplorare i labirintici sentieri della paura – elemento cardine della Gothic Fiction, e che, come notava D. Punter, «non è semplicemente un tema o un atteggiamento, ma ha anche delle conseguenze in termini di forma, stile e rapporti sociali dei testi» –, a godere, con un brivido di delizia, la caotica, trionfante irruzione del terrore sulla pagina scritta.

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