
La storia trae ispirazione da un episodio della mitologia greca. Venere offesa verso la madre di Mirra condanna la ragazza a provare un amore incestuoso per il padre. Dopo essersi accoppiata con lui con l’inganno, la ragazza fugge in preda alla vergogna, desiderosa solo di nascondersi dalla vista degli altri. Mossa a compassione, la dea la trasforma in un albero, dal quale poi nascerà Adone. Alfieri ambienta la tragedia a Cipro. Mirra è figlia del re Ciniro e della regina Cecri. Lo sviluppo della vicenda verte interamente sul tormento interiore della ragazza che la conduce al tragico epilogo. La Mirra è una delle tragedie poeticamente più alte di Alfieri nella quale meglio si esprime il drammatico scontro dell’individuo con la realtà e con l’ineluttabile corso del destino.
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