
“Non basta nascondersi, dicevi, occorre liberarlo, questo disgraziato paese” L’immaginazione di Pino Cacucci è affollata di ribelli, che non hanno necessariamente il vigore di una fede politica. Hanno però una caratteristica comune: incarnano in un gesto o in una vita intera l’insofferenza profonda per il conformismo e l’ingiustizia, per certi versi sono ribelli contro la loro stessa volontà e corrono incontro al destino con innamorata leggerezza. In questo libro si racconta di Horst Fantazzini, rapinatore gentiluomo, protagonista di tentate evasioni disastrose. Si racconta della bellissima e sfrontata Edera De Giovanni, che sfida, diciannovenne, il gerarca fascista, finisce in carcere, ne esce, prende contatti con i dirigenti della lotta di liberazione, viene catturata, torturata e fucilata a Bologna. Si racconta di Antonieta Rivas Mercado, pioniera appassionata di cultura nel Messico degli anni venti, travagliata da amori infelici e suicida a Parigi. E poi di Clément Duval, anarchico illegalista, teorico della rivolta e dell’esproprio, condannato ai lavori forzati nelle Isole della Salute, che provò a fuggire via mare almeno una ventina di volte. Si racconta di Sylvia Ageloff, strumento ignaro nelle mani di Ramón Mercader per entrare nell’entourage di Trockij e assassinarlo. Si racconta del bandito Sante Pollastro, cantato anche da Francesco De Gregori. E del partigiano francese Louis Chabas detto Lulù, che combatté nelle Langhe, esperto in travestimenti.
Author

Pino Cacucci (Alessandria, 1955) è uno scrittore, sceneggiatore e traduttore italiano. Cresciuto a Chiavari, si è trasferito a Bologna nel 1975 per frequentare il DAMS. All'inizio degli anni ottanta è vissuto per lunghi periodi sia a Parigi che a Barcellona. In seguito viaggia molto in America latina e soprattutto in Messico dove ha abitato per lunghi periodi. Ha pubblicato finora numerosi libri di narrativa e saggistica. Pone in risalto personaggi storici non vincitori, sommersi e nascosti dalla Storia ufficiale. Come posto in evidenza dallo stesso Autore nell´Opera "In ogni caso nessun rimorso”, la Storia viene scritta sempre dai vincitori ed i suoi protagonisti perdono, come conseguenza delle loro azioni tutto: battaglie, lavoro, amici, ideali, la loro stessa vita, tranne la dignità, ma con l'aggiuntiva sfortuna di vivere in un'epoca in cui la dignità stessa era l'ultima delle qualità necessarie per passare alla Storia. Particolarmente intensa è anche la sua attività come traduttore.