
Part of Series
Quando il giovane ed energico Federico Barbarossa viene incoronato re d’Italia a Monza nel 1155, non immagina certo quello che il futuro gli riserva. Sa che per l’inerzia dei suoi predecessori le città della Lombardia, nome con il quale s’intende l’intera pianura padana, si sono abituate a governarsi da sole, a farsi la guerra per promuovere gli interessi commerciali dei loro mercanti, e persino a battere moneta; ma d’ora in poi le cose cambieranno. L’anno prima, a Roncaglia, gli specialisti di diritto romano convocati dal Barbarossa avevano confermato che a lui spettava il potere pubblico su tutto il regno, e tutti erano tenuti a ubbidirgli; dovunque in Europa, del resto, il senso dello stato e il dovere dell’obbedienza al re stanno tornando in vigore, dopo essere stati a lungo in declino. Ma Milano è troppo popolosa e troppo ricca per accettare di rinunciare alla sua autonomia. Dopo vent’anni di guerra quasi ininterrotta, punteggiata da reciproche atrocità, il Barbarossa viene sconfitto dai Milanesi a Legnano, e il suo tentativo di modernizzazione è archiviato per ancora a lungo, l’Italia non è destinata ad essere una monarchia unitaria, ma un coacervo di sfere d’influenza cittadine perennemente in contrasto fra loro.
Author

Si laurea in lettere nel 1981 con una tesi in storia medievale all'Università di Torino. Successivamente perfeziona i suoi studi alla Scuola Normale Superiore di Pisa e nel 1984 vince il concorso per un posto di ricercatore in Storia Medievale all'Università degli studi di Roma "Tor Vergata". Nel 1996 vince il Premio Strega con il romanzo "Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo". Dal 1998, in qualità di professore di Storia Medievale, insegna presso l'Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro". Oltre a saggi storici, è anche scrittore di romanzi. Collabora con il quotidiano "La Stampa", e lo speciale "Tuttolibri", la rivista "Medioevo" e con l'inserto culturale del quotidiano "Il Sole 24 Ore". Dal 2007 collabora ad una rubrica di usi e costumi storici nella trasmissione televisiva "Superquark". Il governo della Repubblica Francese gli ha conferito il titolo di “Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres”.