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Il senso della frase
1995
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Senza dubbio Fernando Pivano non mente, ma a mentire è sicuramente Niki, una bugiarda patologica dal naso a becco che si aggira tra le modelle del White Bear. Passa qualche anno e Niki scompare. Lazzaro Santandrea, eroe immaturo, cavaliere con molte macchie e qualche paura, ascolta per caso una ragazzina raccontare le stesse eccitanti menzogne che raccontava Niki. Il furto di bugie è un reato grave - peggio dell'omicidio - giacché la menzogna è l'unica cosa che appartiene veramente all'uomo, in quanto la costruisce lui. Armato del "senso della frase" - unico antidoto al vizio dell'agnello - e accompagnato da taxisti psicopatici e attori falliti, Lazzaro si mette sulle tracce di Niki, non per arrivare alla verità ma per ritrovare la bugia. Cappuccetti rossi in fuga, paralitici massacrati, Babbi Natali armati di revolver sono le marionette perverse che si agitano nella Milano di Pinketts, uno straordinario teatro metropolitano degli errori e degli orrori.
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Author

Andrea G. Pinketts
Andrea G. Pinketts
Author · 7 books

Andrea G. Pinketts nasce a Milano nel 1961 sotto il segno del leone ascendente ariete, sin da piccolo dimostra una pertinace tendenza all'insubordinazione e alle armi da fuoco, specialmente a quelle puntate contro di lui. Studi irregolari, espulsione dal liceo linguistico per avere mal-menato il preside disossandolo. A 17 anni dà prova di resistenza nella giungla urbana quando, essendo rimasto chiuso all'interno di un cinema periferico a causa di un colpo di sonno indotto da una bottiglia di whiskey tracannata durante la proiezione di "Tre contro tutti", demolisce il portone del cinema a colpi di mannaia. Dopo dodici giorni di servizio militare evade dalla caserma dei granatieri di Orvieto e, per evitare spiacevoli conseguenze, si finge psicopatico. Tra le sue attività annoveriamo: fotomodello, cacciatore di dote, istruttore di arti marziali, giornalista investigativo (premio "Una Remington per la strada" 1991). Le sue inchieste sul settimanale "Esquire" lo hanno visto di volta in volta sviluppare l'arte del trasformismo diventando negro, barbone, viado, satanista, pornodivo col nickname di "Udo Kuoio il re della frusta". Ha sempre avuto una passione sfrenata per le cattive compagnie, la letteratura, i bar equivoci, i sigari e le donne. Non necessariamente in questo ordine.

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