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La capanna dello zio rom book cover
La capanna dello zio rom
2016
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Milano, novembre 2016: torna per l'ultima volta Lazzaro Santandrea e lo fa in grande stile. "Specialista delle resurrezioni", non è un tipo che se ne va: di solito arriva. Arriva al momento giusto. E anche in questo caso piomba nel bel mezzo degli eventi. O sono gli eventi a piombare su di lui, impegnato a innamorarsi di una ragazza dall'oscuro presente? Ossitocina ha i leggings e un cane, Lou Reed, addestrato a farle la spesa al supermercato. Per Lazzaro è un colpo di fulmine. Con conseguenze devastanti. Loden assassini, parka assetati di sangue, reggicalze letali, giacche da camera a gas esilarante: la cabina armadio di Pinketts è un guardaroba teatrale di lusso inventivo. E Lazzaro questa volta finirà coinvolto in un delirio senza precedenti, tra le fiere di Milano e la Fiera del Libro di Bucarest, con gemelli incendiari, latinisti allo sbaraglio e regolamenti di conti con le forchette di plastica, in compagnia di giornalisti d'assalto, mercenari vestiti da suora e vecchi amici orfani di guerra e di madre. Nella Capanna dello Zio Rom Pinketts ricrea la sua Milano nera e surreale divertendosi con lo stile inconfondibile di sempre: gioca con le parole come con i suoi personaggi e persino con i capitoli, facendoli litigare tra di loro. Nel corso di un mese dalla "vita breve ma intensa come James Dean", fatto di pomeriggi "corti come calzoni alla zuava", si addensa una vicenda ricchissima. E più le cose si complicano, più ci si immerge di gusto nella lettura, in sintonia con Lazzaro che, ricapitolando gli eventi, a un certo punto ammette: "Tutto ciò non puzzava. Profumava di guai".
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Author

Andrea G. Pinketts
Andrea G. Pinketts
Author · 8 books

Andrea G. Pinketts nasce a Milano nel 1961 sotto il segno del leone ascendente ariete, sin da piccolo dimostra una pertinace tendenza all'insubordinazione e alle armi da fuoco, specialmente a quelle puntate contro di lui. Studi irregolari, espulsione dal liceo linguistico per avere mal-menato il preside disossandolo. A 17 anni dà prova di resistenza nella giungla urbana quando, essendo rimasto chiuso all'interno di un cinema periferico a causa di un colpo di sonno indotto da una bottiglia di whiskey tracannata durante la proiezione di "Tre contro tutti", demolisce il portone del cinema a colpi di mannaia. Dopo dodici giorni di servizio militare evade dalla caserma dei granatieri di Orvieto e, per evitare spiacevoli conseguenze, si finge psicopatico. Tra le sue attività annoveriamo: fotomodello, cacciatore di dote, istruttore di arti marziali, giornalista investigativo (premio "Una Remington per la strada" 1991). Le sue inchieste sul settimanale "Esquire" lo hanno visto di volta in volta sviluppare l'arte del trasformismo diventando negro, barbone, viado, satanista, pornodivo col nickname di "Udo Kuoio il re della frusta". Ha sempre avuto una passione sfrenata per le cattive compagnie, la letteratura, i bar equivoci, i sigari e le donne. Non necessariamente in questo ordine.

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