
Con audacia e talento, Marilù Oliva entra nei pensieri e nei sentimenti di una delle più appassionate e tragiche eroine della letteratura d’ogni tempo. Arricchendone la vicenda non solo di sfumature e intuizioni, ma di avvincenti e inattese svolte narrative, dimostra ancora una volta l’inesauribile potenza del mito. E delle donne. Didone ha conquistato con l’astuzia una terra per il suo popolo, i Fenici, sulle coste africane. Regina senza re, ha fondato Cartagine, l’ha cinta di mura, l’ha dotata di leggi. Ma è assediata dall’avidità dei capi nomadi, stanca delle quotidiane fatiche diplomatiche, preoccupata per il futuro e si sente sola. Un giorno approdano le navi degli stranieri: sono fuggiti da Troia in fiamme e li guida un eroe di cui lei ha udito cantare le gesta, Enea. Comincia così una delle più grandi storie d’amore, tradimento e disperazione mai raccontate, immortalata nell’Eneide di Virgilio. Ma c’è una voce da cui non l’abbiamo mai sentita narrare: quella della protagonista, Didone stessa, donna forte e sopravvissuta a mille traversie che pure si uccise per amore. O almeno, questo è ciò che sappiamo. Ma come sono andate «davvero» le cose? Qual è la versione al femminile dietro alla partenza di Enea da Cartagine e al suo viaggio verso la penisola italica, che portò alla fondazione di Roma? Meglio di chiunque altra lo sanno forse due dee, Giunone e Venere: l’una è la guida agguerrita di Didone, l’altra è l’amorevole protettrice di Enea. E un conflitto divino farà da sfondo a una sorprendente avventura umana sulle due sponde del Mediterraneo, che cambierà le sorti del mondo.
Author

Marilù Oliva, nata a Bologna, dove vive, è insegnante e scrittrice. Laureata in lettere moderne con una tesi sulle civiltà precolombiane e specializzata SSIS per l’insegnamento di lettere e di latino, prima di approdare come docente alle scuole superiori ha lavorato per diverse redazioni ed è stata direttrice artistica di una rivista di musica e cultura latinoamericana. Ha scritto saggi di storia contemporanea e di critica letteraria. La sua attività di scrittura è però principalmente legata alla narrativa: oltre a racconti per il web e per antologie cartacee e oltre a una sostenuta attività di critica (fa parte delle redazioni di Carmilla, Thriller Magazine, Sugarpulp e Bibliomanie), ha scritto tre romanzi: Repetita (Perdisa, 2009), Tu la pagaràs!(Elliot, 2010) e Fuego (Elliot, 2011). Negli ultimi due compare la scanzonata protagonista Elisa Guerra, soprannominata La Guerrera, forte delle sue imperfezioni, grande salsera ma anche lottatrice di capoeira, appassionata di criminologia e spalla di un ispettore impeccabile, Gabriele Basilica. La Guerrera è una protagonista dannata, po’ vanitosa e un po’ maschiaccio, rabbiosa verso un mondo ostico, sempre alle prese con problematiche concrete, quali la precarietà del lavoro e le manchevolezze umane. Sullo sfondo dei suoi romanzi prevale un’ambientazione bolognese. I romanzi di Marilù Oliva hanno ottenuto diversi riconoscimenti di critica e non solo. Repetita, ha vinto il Premio Azzeccagarbugli al Romanzo Poliziesco 2009, sezione Opere Prime Raffaele Crovi, e si è classificato secondo al Premio Camaiore Letteratura Gialla 2009. Inoltre è arrivato secondo al Bloody Mary Award per i migliori thriller pubblicati nel 2009. ¡Tú la pagarás! è arrivato tra i cinque finalisti al prestigioso Premio Scerbanenco 2010 all’interno del Courmayeur Noir in festival. Inoltre è arrivato terzo al Bloody Mary Award per i migliori thriller pubblicati nel 2010. Entrambe le opere si sono classificate, rispettivamente nel 2009 e nel 2010, nella decina dei libri più significativi del sito Sugarpulp, portavoce dell’omonimo movimento letterario.