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NECOD - Nuova Edizione Commentata delle Opere di Dante book cover 1
NECOD - Nuova Edizione Commentata delle Opere di Dante book cover 2
NECOD - Nuova Edizione Commentata delle Opere di Dante book cover 3
NECOD - Nuova Edizione Commentata delle Opere di Dante
Series · 3 books · 2015-2019

Books in series

Vita nuova · Rime. I. Vita nuova. Le rime della Vita nuova e altre rime del tempo della Vita nuova book cover
#1.1

Vita nuova · Rime. I. Vita nuova. Le rime della Vita nuova e altre rime del tempo della Vita nuova

2015

La Vita nuova e le Rime sono, com’è noto, i primi prodotti dell’impegno letterario del giovane Dante: prima prova che lo condurrà al traguardo sommo della Commedia. È stato merito di Michele Barbi l’aver portato la produzione giovanile del Poeta a un grado di comprensione sconosciuto a tutte le epoche precedenti. E proprio dalle sue edizioni sono ripartiti i due Curatori, Donato Pirovano (Vita nuova) e Marco Grimaldi (Rime), non senza la dovuta attenzione ai risultati della critica recente. Ne è risultata un’edizione del tutto nuova, anche per l’ampio corredo storico-critico ed esegetico che la sostiene, in cui emerge da un lato la natura di opera autonoma della Vita nuova, dall’altro la profonda sua integrazione con il corpus delle Rime, che non potrebbe privarsi dei testi in essa inseriti.
Vita nuova · Rime. II. Le rime della maturità e dell'esilio book cover
#1.2

Vita nuova · Rime. II. Le rime della maturità e dell'esilio

2019

La Vita nuova e le Rime sono, com’è noto, i primi prodotti dell’impegno letterario del giovane Dante: prima prova che lo condurrà al traguardo sommo della Commedia. È stato merito di Michele Barbi l’aver portato la produzione giovanile del Poeta a un grado di comprensione sconosciuto a tutte le epoche precedenti. E proprio dalle sue edizioni sono ripartiti i due Curatori, Donato Pirovano (Vita nuova) e Marco Grimaldi (Rime), non senza la dovuta attenzione ai risultati della critica recente. Ne è risultata un’edizione del tutto nuova, anche per l’ampio corredo storico-critico ed esegetico che la sostiene, in cui emerge da un lato la natura di opera autonoma della Vita nuova, dall’altro la profonda sua integrazione con il corpus delle Rime, che non potrebbe privarsi dei testi in essa inseriti.
Opere di dubbia attribuzione e altri documenti danteschi. IV. Le Vite di Dante dal XIV al XVI secolo. Iconografia dantesca book cover
#7.4

Opere di dubbia attribuzione e altri documenti danteschi. IV. Le Vite di Dante dal XIV al XVI secolo. Iconografia dantesca

2017

Portando avanti l’indagine iniziata con il Codice diplomatico dantesco, le Vite di Dante recano un ulteriore contributo alla definizione di quel profilo biografico del Poeta che si è segnalato come tanto piú importante, decisivo nella messa a fuoco di passaggi delicati dell’opera, in quanto l’autore è protagonista oltre che scrittore del « poema sacro ». La ricerca biografica inizia, oltre trent’anni dopo la morte del Poeta, con il Trattatello in laude di Dante di Giovanni Boccaccio, che apre la serie delle Vite cui si deve il recupero di dati, documenti, informazioni di prima mano (per es., sulla realtà storica e l’identità di Beatrice, il carattere, i rapporti personali, la produzione letteraria del biografato) ancora oggi inderogabili nel lavoro esegetico. Tra quelle si è però operata una selezione, per riportare al lettore moderno solo le piú significative, di maggior rilievo documentario: Giovanni Villani e il ricordato Boccaccio, Filippo Villani, Domenico di Bandino, Leonardo Bruni, Giannozzo Manetti, fino a Marcantonio Nicoletti, ultimo testimone (friulano) di un perdurante interesse per Dante sullo scorcio del Cinquecento (1596). Preziosa (e suggestiva) integrazione di tale documentazione è poi una ricognizione dell’iconografia dantesca: mirata a recuperare l’aspetto fisico di Dante – di cui una testimonianza autentica sembra offerta dal famoso affresco di Giotto nella cappella del Palazzo del Podestà a Firenze (del 1337) –, ma anche momenti della sua “fortuna” nel corso dei secoli, dove l’indagine storica ha consentito di ricostruire le ragioni per cui sono state prese iniziative di rappresentazione figurativa: con scoperte perfino sorprendenti.

Author

Dante Alighieri
Dante Alighieri
Author · 42 books

Dante Alighieri, or simply Dante (May 14/June 13 1265 – September 13/14, 1321), is one of the greatest poets in the Italian language; with the comic story-teller, Boccaccio, and the poet, Petrarch, he forms the classic trio of Italian authors. Dante Alighieri was born in the city-state Florence in 1265. He first saw the woman, or rather the child, who was to become the poetic love of his life when he was almost nine years old and she was some months younger. In fact, Beatrice married another man, Simone di' Bardi, and died when Dante was 25, so their relationship existed almost entirely in Dante's imagination, but she nonetheless plays an extremely important role in his poetry. Dante attributed all the heavenly virtues to her soul and imagined, in his masterpiece The Divine Comedy, that she was his guardian angel who alternately berated and encouraged him on his search for salvation. Politics as well as love deeply influenced Dante's literary and emotional life. Renaissance Florence was a thriving, but not a peaceful city: different opposing factions continually struggled for dominance there. The Guelfs and the Ghibellines were the two major factions, and in fact that division was important in all of Italy and other countries as well. The Pope and the Holy Roman Emperor were political rivals for much of this time period, and in general the Guelfs were in favor of the Pope, while the Ghibellines supported Imperial power. By 1289 in the battle of Campaldino the Ghibellines largely disappeared from Florence. Peace, however, did not insue. Instead, the Guelf party divided between the Whites and the Blacks (Dante was a White Guelf). The Whites were more opposed to Papal power than the Blacks, and tended to favor the emperor, so in fact the preoccupations of the White Guelfs were much like those of the defeated Ghibellines. In this divisive atmosphere Dante rose to a position of leadership. in 1302, while he was in Rome on a diplomatic mission to the Pope, the Blacks in Florence seized power with the help of the French (and pro-Pope) Charles of Valois. The Blacks exiled Dante, confiscating his goods and condemning him to be burned if he should return to Florence. Dante never returned to Florence. He wandered from city to city, depending on noble patrons there. Between 1302 and 1304 some attempts were made by the exiled Whites to retrieve their position in Florence, but none of these succeeded and Dante contented himself with hoping for the appearance of a new powerful Holy Roman Emperor who would unite the country and banish strife. Henry VII was elected Emperor in 1308, and indeed laid seige to Florence in 1312, but was defeated, and he died a year later, destroying Dante's hopes. Dante passed from court to court, writing passionate political and moral epistles and finishing his Divine Comedy, which contains the Inferno, Purgatorio, and Paradiso. He finally died in Ravenna in 1321.

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