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2019
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«Qui un tempo era tutto impero.» Per decenni il Portogallo è rimasto prigioniero di una visione di sé senza riscontro nella realtà. Il grande impero, il decimo nella storia per estensione, non ha lasciato che ferite aperte e retornados incattiviti ed emarginati. L’avamposto sull’Atlantico, con i suoi magnifici e malinconici tramonti, non era più la speranza di grandi scoperte ma la condanna alla saudade, la certezza di una vita alla periferia del mondo. Il salazarismo, una dittatura chiusa, ottusa e bigotta prima ancora che violenta, aveva lasciato un popolo a digiuno non tanto di cibo, ma di tutto il resto: società civile, rivoluzione sessuale e dei costumi, cultura, modernità, economia dei​ ​servizi e apertura alla globalizzazione. Sarà per questo che​ ​oggi l’espressione «miracolo​ ​portoghese» non suona come una forzatura. Da qualche anno il paese ha spiccato il volo:​ ​la crisi finanziaria del 2008 è ormai un ricordo, l’economia si diversifica, il turismo esplode,​ ​il mercato immobiliare prospera e risplende anche la cultura, con un’elettricità che pervade​ ​le arti, come le lettere e la musica. Un popolo che sta finalmente rielaborando​ ​i traumi di​ ​una guerra coloniale ignobile e trascinata troppo​ ​in là, e che oggi è più orgoglioso della sua​ ​lingua che dei suoi confini. Che nella contaminazione fra tradizione e immigrazione e nel​ ​triangolo Europa, Africa e Sud America ha trovato una​ ​voce nuova, unica. Certo, gli​ ​equilibri politico-economici sono delicati e non tutto luccica come le acque del Tago viste​ ​dalla​ ​swinging Lisbona. È tutt’altro che colmata la distanza dalle strade deserte dell’interno,​ ​con i boschi che le costeggiano decimati dagli incendi, e dai villaggi svuotati da flussi​ ​migratori mai interrotti, mentre nella società resistono sacche di razzismo e discriminazione. Ma se oggi le caravelle dovessero salpare, le armi a bordo non sarebbero​ ​i cannoni dell’uomo bianco, ma i potenti sound system di una gioventù meticcia che balla​ ​tutta la notte con la consapevolezza di voler essere qui, ora.
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Authors

Alexandra Lucas Coelho
Alexandra Lucas Coelho
Author · 11 books

ALEXANDRA LUCAS COELHO nasceu em Dezembro de 1967. Estudou teatro no I.F.I.C.T. e licenciou-se em Ciências da Comunicação, pela Faculdade de Ciências Sociais e Humanas da Universidade Nova de Lisboa. Trabalhou dez anos na rádio continuando ainda hoje a colaborar com a RDP. Desde 1998 é jornalista no Público. A partir de 2001 viajou várias vezes pelo Médio Oriente / Ásia Central e esteve seis meses em Jerusalém como correspondente. Foram-lhe atribuídos prémios de reportagem do Clube Português de Imprensa, Casa da Imprensa e o Grande Prémio Gazeta 2005. Mantém o blogue Atlântico-Sul, onde publica as suas crónicas que escreve para o Público. Em 2007 publicou «Oriente Próximo» (Relógio D’Água), narrativas jornalísticas entre israelitas e palestinianos. Publicou mais quatro livros de reportagem-crónica-viagem: «Caderno Afegão» (2009), «Viva México» (2010), «Tahrir» (2011) e «Vai, Brasil» (2013). Em 2012 escreveu o seu primeiro romance, «E a Noite Roda», vencedor do Grande Prémio de Romance e Novela APE 2012. Publicou, recentemente, «O Meu Amante de Domingo» (2014).

Iperborea
Iperborea
Author · 7 books
Emilia Lodigiani fonda Iperborea nel 1987 con il preciso obiettivo di far conoscere la letteratura dell'area nord-europea in Italia. Una produzione di altissima qualità, che spazia da classici e premi Nobel, inediti o riproposti in nuove traduzioni; a voci di punta della narrativa contemporanea. Oltre ai paesi scandinavi (Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia), Iperborea pubblica la narrativa dell'area nederlandese, estone, islandese (incluse le antiche saghe medioevali) e dal 1998 una collana di saggi letterari per offrire al lettore spunti di approfondimento. Nel 2010 lancia una nuova collana di gialli, "Ombre", alla base della quale rimangono le scelte che caratterizzano da sempre l'editore: l'attenzione alla scrittura, ai temi etici, sociali e politici del nostro tempo.
Alexandra Klobouk
Alexandra Klobouk
Author · 1 books
Alexandra Klobouk is an author, and cultural and content illustrator, working between Berlin and the rest of the world. Her books have received many awards and have been published by Onkel&Onkel, C.H. Beck, and Antje Kunstmann. She regularly illustrates for Das Magazin of Zurich Tages-Anzeiger, Effilee, and periodically for others, such as ZEITMagazin.
Luciano Amaral
Luciano Amaral
Author · 2 books

LUCIANO AMARAL nasceu no Porto, a 16 de Maio de 1965. É licenciado em História (1988) e mestre em História dos Séculos XIX e XX (1993), pela Faculdade de Ciências Sociais e Humanas da Universidade Nova de Lisboa, com a tese O País dos Caminhos que se Bifurcam: Política Agrária e Evolução da Agricultura Portuguesa durante o Estado Novo (1930-1954) e doutorado pelo Instituto Universitário Europeu de Florença (2003), com a tese How a Country Catches-Up: Economic Growth in Portugal in the Postwar Period (1950-1973). Presentemente, é Professor Auxiliar da Faculdade de Economia da Universidade Nova de Lisboa desde 2003, tendo sido Visiting Student da London School of Economics (1997) e Investigador do Instituto Universitário Europeu de Florença entre 1995 e 2003. Foi, entre 2017 e 2021, presidente da Associação Portuguesa de História Económica e Social.

Graziano Graziani
Graziano Graziani
Author · 2 books
Graziano Graziani è nato a Roma. Oltre a essere uno dei conduttori di Fahrenheit (Radio 3), ha realizzato documentari e programmi per Rai 5. Collabora con «Lo Straniero», «Il Tascabile» e «Minima&Moralia». Scrive di teatro contemporaneo, come critico, o almeno ci prova. Ha pubblicato il romanzo Esperia (Gaffi, 2008), la Spoon River romanesca dei I sonetti der Corvaccio (La camera verde, 2011) e, per Quodlibet Compagnia Extra, l’Atlante delle micronazioni (2015) e Catalogo delle religioni nuovissime(2018).
Antonio Lobo Antunes
Antonio Lobo Antunes
Author · 41 books

At the age of seven, António Lobo Antunes decided to be a writer but when he was 16, his father sent him to medical school - he is a psychiatrist. During this time he never stopped writing. By the end of his education he had to join the Army, to take part in the war in Angola, from 1970 to 1973. It was there, in a military hospital, that he gained interest for the subjects of death and the other. The Angolan war for independence later became subject to many of his novels. He worked many months in Germany and Belgium. In 1979, Lobo Antunes published his first novel - Memória de Elefante (Elephant's Memory), where he told the story of his separation. Due to the success of his first novel, Lobo Antunes decided to devote his evenings to writing. He has been practicing psychiatry all the time, though, mainly at the outpatient's unit at the Hospital Miguel Bombarda of Lisbon. His style is considered to be very dense, heavily influenced by William Faulkner, James Joyce and Louis-Ferdinand Céline. He has an extensive work, translated into several languages. Among the many awards he has received so far, in 2007 he received the Camões Award, the most prestigious Portuguese literary award.

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