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Saggi
Series · 4 books · 2013-2019

Books in series

Coltiva l'imperfezione book cover
#1

Coltiva l'imperfezione

2013

Leggere Montaigne è come viaggiare, partire alla scoperta di paesi lontani insieme a un amico. Perché Montaigne, per tutti quelli che dal Cinquecento in poi lo hanno letto e inevitabilmente se ne sono innamorati, continua a essere un consigliere, un insegnante, ma prima di tutto un amico. La distanza che sembra separarci da lui scompare quando ci accostiamo ai Saggi e scopriamo il loro stile spregiudicato, modernissimo, che scarta da un pensiero all'altro e tocca con straordinaria vicinanza gli aspetti più quotidiani della nostra vita. Lontano dall'idea di scrivere in modo sistematico, Montaigne è il primo a mettere se stesso al centro della propria opera, in uno spirito di intimità tra autore e lettore che si respira fin dalle prime pagine. E precisamente per questo - per l'importanza che accordano al singolo individuo, messo a nudo, e alla sua ricerca di un senso dell'esistenza - oggi i Saggi chiedono di evadere dai tomi in cui la filologia li ha relegati. Vogliono essere portati in metropolitana e in treno, letti andando al lavoro, gustati sul divano di casa, dopo cena, assieme a un bicchiere di vino. Proprio come se fossimo con un amico. "Coltiva l'imperfezione" raccoglie i testi che meglio presentano Montaigne come un uomo che, cosciente delle sue mancanze, coltiva la propria imperfezione come una ricchezza, consapevole che è proprio grazie a essa che può posare sul mondo il taglio unico del suo sguardo, che lo rende - come sostiene Sarah Bakewell - il padre nobile degli odierni blogger.
La fame di Venere book cover
#2

La fame di Venere

2015

La fame di Venere è il secondo di sette piccoli volumi in cui la Fazi ripubblicherà, con una nuova traduzione, la raccolta completa dei Saggi di Montaigne. In questo agile volume sono stati raccolti alcuni saggi che il grande filosofo francese scrisse negli ultimi anni della sua vita e in cui si tratta dell’amore, non quello ideale ma quello erotico. È un argomento dal quale Montaigne può prendere le giuste distanze, se non altro perché il suo corpo non riuscirebbe ormai più, come dice lui, a rendere giustizia alle sue voglie. Nei versi dell’Eneide da cui prende le mosse, Montaigne critica Virgilio per averci presentato una Venere un po’ troppo eccitata per essere la moglie di Vulcano. L’istituto del matrimonio non sembra tollerare gli amplessi estenuanti. Per altro verso, l’attrazione erotica è troppo potente per piegarsi ai vantaggi economici e sociali o ai calcoli razionali tipici del matrimonio. L’amore prevede solo la presenza di due persone che si fondono l’una nell’altra in una osmosi che è essenzialmente fisica. Il matrimonio implica sempre un terzo elemento che unisce gli sposi: l’interesse, la legge, il buon senso e addirittura una persona in grado di combinarlo. Così «applicare al matrimonio gli istinti e le follie della licenza amorosa mi sembra quasi un incesto». Montaigne identifica dunque l’amore con il sesso e lo caratterizza come un’alleanza tra immaginazione e corpo che torna a tutto vantaggio di quest’ultimo. Secondo Montaigne, l’amore erotico è una passione bassa, passeggera, volubile e contingente. Venere è una dea volubile, incostante e insaziabile. Non si fa problemi ad abbandonare un marito per assaggiare di nuovo l’intensità di un rapporto sessuale. La sua fame non può essere soddisfatta, «sopravvive anche quando si è sazi» e «sconfina di continuo».
Sopravvivi all'amore (I Saggi di Michel de Montaigne Vol. 3) book cover
#3

Sopravvivi all'amore (I Saggi di Michel de Montaigne Vol. 3)

2018

Leggere Montaigne è come vedersi riflessi in uno specchio attraverso le parole di un amico. E a un dialogo con un amico saggio e stravagante assomiglia la lettura di questa selezione dei Saggi. In Sopravvivi all’amore lo sguardo è rivolto all’intimità del soggetto, caratterizzato da sentimenti come tristezza, vanità, malinconia e collera: stati dell’animo che non sono semplicemente la cifra della fragilità dell’individuo, ma i presupposti per la sua apertura a nuove prospettive esistenziali e della tendenza a superare continuamente se stessi. Così, se l’amore è espressione della ricerca di una pienezza e strumento per definire in maniera stabile l’identità personale, sopravvivere all’amore significa mantenere vitale la tensione dell’esistenza rendendosi consapevoli del fatto che la vita è continua ricerca e costante rinnovamento. La malinconia e la tristezza, in particolare, vengono visti da Montaigne come strumenti fondamentali per prendere le distanze dalla realtà, guardarla lucidamente e ricondurre a se stessi ogni tentativo di modificarla. Ma ciò non ci permette mai di superare la vanità, condizione fondamentale dell’essere umano, che tende a compiacersi più delle cose altrui che delle proprie e ad amare l’agitazione e il cambiamento. Questa radicale e strutturale incostanza mostra quanto non siamo mai in noi, ma sempre al di là di noi: qualsiasi cosa ci capiti di conoscere e di godere, sentiamo che non ci soddisfa, e andiamo anelando dietro alle cose future e sconosciute, giacché le presenti non ci saziano. Sopravvivi all’amore costituisce il terzo volume dei Saggi di Montaigne, dopo Coltiva l’imperfezione e La fame di Venere, in cui ancora una volta emerge il suo stile saggistico, brillante, scorrevole, ricco di riferimenti e capace di rendersi “vicino” al lettore, che non mira alla formazione di un sapere stabile e universale, ma a sperimentare e, appunto, saggiare i più svariati aspetti dell’esistenza individuale.
Scopri il mondo book cover
#4

Scopri il mondo

2019

Com’è possibile aprirsi al mondo senza perdere se stessi e, anzi, affermarsi in questa apertura? È questa la domanda che fa da sfondo alla selezione dei Saggi di Montaigne pubblicati in Scopri il mondo. Per rispondere, il filosofo lega l’idea di un sapere autonomo alla descrizione di alcune esperienze umane nelle quali, portati di fronte ai nostri limiti più estremi, ci riappropriamo di noi stessi in maniera attiva, senza subire le imposizioni di una realtà data una volta per tutte. Dall’ozio alla memoria, dalla paura all’esperienza del dolore e della morte, l’esperienza estraniante ci lascia presagire un io differente, autentico, trascendente, non vincolato allo spazio e al tempo ordinari: l’altro, l’insensato, ci fanno paura, ma se li interpretiamo e li accettiamo possono diventare parte costitutiva della nostra vita. Attraverso l’immaginazione, infatti, non ci fermiamo alla comprensione del mondo così com’è, ma accediamo a fatti nuovi rispetto alle forme codificate della vita quotidiana. La deformità e la mostruosità legate alle esperienze-limite dell’esistenza permettono così di “scoprire il mondo”, ricreandolo, lasciando emergere aspetti che non riusciamo a vedere immediatamente e che, tuttavia, vi sono impliciti. Se non possiamo allontanare i demoni dalla nostra anima, però, allenandola e affinandola, il desiderio e gli impulsi che la caratterizzano possono diventare un esercizio di saggezza e virtù. Attraverso l’arte di vivere l’ispirazione si trasforma in consapevolezza critica. Ed è in questo modo che si passa dalla scoperta del mondo al senso del mondo. Scopri il mondo costituisce il quarto volume dei Saggi di Montaigne, dopo Coltiva l’imperfezione, La fame di Venere e Sopravvivi all’amore, in cui emerge lo stile saggistico, brillante e vicino al lettore del filosofo, che non mira alla definizione di un sapere universale, ma che stimola a una continua sperimentazione di noi stessi e degli aspetti più vari dell’esistenza umana. Il corpo ha un solo modo di essere e un’unica inclinazione. L’anima, invece, varia in ogni suo aspetto. Conforma a sé il suo stato, qualunque esso sia, così come le sensazioni del corpo e ogni suo elemento contingente. Per questo va studiata e investigata, risvegliando in essa le sue potentissime risorse. Non c’è ragione, né ordine, né forza che possano contrastare le sue inclinazioni e le sue scelte.

Author

Michel de Montaigne
Michel de Montaigne
Author · 33 books

Michel Eyquem de Montaigne (1532-1592) was one of the most influential writers of the French Renaissance. Montaigne is known for popularizing the essay as a literary genre. He became famous for his effortless ability to merge serious intellectual speculation with casual anecdotes and autobiography—and his massive volume Essais (translated literally as "Attempts") contains, to this day, some of the most widely influential essays ever written. Montaigne had a direct influence on writers the world over, from William Shakespeare to René Descartes, from Ralph Waldo Emerson to Stephan Zweig, from Friedrich Nietzsche to Jean-Jacques Rousseau. He was a conservative and earnest Catholic but, as a result of his anti-dogmatic cast of mind, he is considered the father, alongside his contemporary and intimate friend Étienne de La Boétie, of the "anti-conformist" tradition in French literature. In his own time, Montaigne was admired more as a statesman then as an author. The tendency in his essays to digress into anecdotes and personal ruminations was seen as detrimental to proper style rather than as an innovation, and his declaration that, "I am myself the matter of my book", was viewed by his contemporaries as self-indulgent. In time, however, Montaigne would be recognized as embodying, perhaps better than any other author of his time, the spirit of freely entertaining doubt which began to emerge at that time. He is most famously known for his skeptical remark, "Que sais-je?" ("What do I know?"). Remarkably modern even to readers today, Montaigne's attempt to examine the world through the lens of the only thing he can depend on implicitly—his own judgment—makes him more accessible to modern readers than any other author of the Renaissance. Much of modern literary nonfiction has found inspiration in Montaigne, and writers of all kinds continue to read him for his masterful balance of intellectual knowledge and personal storytelling.

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