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Una nazione bagnata di sangue book cover
Una nazione bagnata di sangue
2024
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Perché gli Stati Uniti, la ricca, meravigliosa terra della libertà e delle opportunità, sono anche il Paese piú violento del mondo occidentale? Paul Auster si è interrogato a lungo su questo paradosso e nell'ultimo libro della sua vita, quasi a ideale testamento, si è destreggiato tra ricordi privati e memoria collettiva per andare al cuore del dilagante fenomeno della diffusione di armi negli Stati Uniti e dei sanguinosi massacri che ne sono scaturiti. Mute testimoni della scena del crimine, le fotografie di Spencer Ostrander accompagnano le sue parole ritraendo i luoghi delle stragi in tutta la loro normalità. Scatti in bianco e nero, senza alcuna presenza umana, perché di umano non è rimasto piú nulla. «Un'intensa, appassionata resa dei conti con la violenza armata in America [...] Muovendosi tra saggio, memoir, dati statistici, osservazioni sul campo, poesia, prosa avvincente, liste di whitmaniana memoria che elencano sparatorie, morti e situazioni traumatiche, Auster sbatte nuovamente in faccia al lettore "il sangue, lo schifo, e l'orrore" di quella violenza». «Times Literary Supplement» Pistole giocattolo e film di per molti bambini cresciuti negli anni Sessanta, americani e non, erano questi gli ingredienti di un'infanzia passata a imitare gli assalti agli accampamenti Indiani e le sparatorie tra valorosi sceriffi e malvagi pistoleri. Non meno diffusa era la consuetudine di imparare a usare un fucile per andare a caccia. Talentuoso tiratore fin dalla tenera età, Paul Auster ha conosciuto anche l'altra faccia delle armi - non strumenti di gioco o di pratica sportiva, bensí di distruzione - quando ne ha scoperto i segni indelebili all'interno della famiglia sua nonna aveva ucciso il marito, suo nonno, con due colpi di pistola. Questo episodio di inspiegabile violenza fornisce lo spunto per un'acuta riflessione critica su un'America dove la presenza di armi è ormai dilagante. A partire dallo sterminio della popolazione indigena in epoca coloniale, attraverso la condizione di schiavitú spietatamente imposta a milioni di africani, fino all'onnipresente notizia di sparatorie di massa tra i titoli del giorno, Auster prova a spiegare a se stesso e al lettore i motivi dell'uso e dell'abuso di armi da fuoco, e anche la fascinazione che esercitano ancora nell'immaginario collettivo americano. In un registro contabile di profitti e perdite, se la prima colonna riporta il crescente numero di armi in circolazione negli Stati Uniti, la seconda mostra in negativo la catastrofica cifra dei morti d'arma da fuoco dal 1968 a oggi. Numeri che rappresentano uomini, donne, adolescenti, bambini, persino neonati. E come un coro greco, muto testimone della scena del crimine, le fotografie di Spencer Ostrander ritraggono i luoghi delle stragi in tutta la loro quieta e squallida normalità. Luoghi quotidiani, comuni, talvolta brutti e banali, ma non per questo meritevoli dell'orrore a cui hanno assistito. Luoghi riproposti in scatti in bianco e nero, senza mai alcuna presenza umana, perché di umano non è rimasto piú nulla.

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Paul Auster
Paul Auster
Author · 52 books
Paul Auster is the bestselling author of Report from the Interior, Winter Journal, Sunset Park, Invisible, The Book of Illusions, and The New York Trilogy, among many other works. He has been awarded the Prince of Asturias Prize for Literature, the Prix Médicis Étranger, the Independent Spirit Award, and the Premio Napoli. He is a member of the American Academy of Arts and Letters, the American Academy of Arts and Sciences, and a Commandeur de l'Ordre des Arts et des Lettres. He lives in Brooklyn, New York.
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