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Ducklas Styvesant, funzionario del ministero dello spaziotempo, chiede a Pk di raggiungere il XXIII secolo per combattere una nuova minaccia, i super-evroniani, mutazione dei evroniani dopo la loro totale sconfitta da parte dell'eroe. Ad aiutarlo, Pk trova il colonnello Mansur, quasi una celebrità del suo tempo, e viene assistito dalla droide Geena, dal design simile a quello di Lyla, ma che Pk percepisce come "più servile" dell'amica. Paperinik affronta due pericolosi e strani scontri, tra cui uno inaspettato a Villa Eidolon, dimora del magnate e produttore di droidi Odin Eidolon, tra l'altro fan entusiasta di Pk, al quale consegna un particolare "sistema difensivo" da usare una sola volta, «quando la situazione precipiterà». I dubbi di Pk sul vero ruolo di Mansur e Styvesant vengono confermati quando scopre che in realtà il primo è il noto attore Burton la Valle, mentre il secondo è uno dei produttori e registi più in vista del XXIII secolo. Insieme, i due confessano la sceneggiata: in quell'epoca Pk è un eroe famoso (soprattutto da quando ha salvato Paperopoli ed arrestato il Razziatore), e sulla sua popolarità è stata creata la serie televisiva Ritratto dell'eroe da giovane, che sarebbe culminata in una puntata speciale, con la presenza del vero Paperinik. Riluttante ad accettare, Pk gira un'ultima "scena madre" solo per scoprire il responsabile degli incidenti e sabotaggi che hanno attentato alla sua vita. Il giorno delle riprese, Pk rischia di essere travolto da un carro armato guidato da un la Valle semi-coolflame, ma interviene il vero Pk (il primo era solo un droide di Eidolon), ed il nemico si rivela: Gordon, assistente di Styvesant, è in realtà Grrodon, ultimo guerriero imperiale di Evron rimasto in esilio sulla Terra in attesa dell'occasione per pareggiare i conti. L'alieno usa la sua evron-gun prima contro Pk, il quale sfodera prontamente il congegno datogli da Eidolon, e poi sullo stesso magnate, che si dimostra refrattario al raggio. Disperato, il vecchio evroniano fugge senza speranze verso l'atmosfera a bordo di una vettura non pressurizzata. Tornato al suo tempo, Pk racconta ad Uno la sua storia, e mentre l'eroe si allontana poiché distrutto dalla stanchezza, analizzando l'arma di Eidolon l'IA realizza il paradosso in cui ciò che salverà la vita a Pk nel futuro gli è stata appena consegnandola dallo stesso eroe; intanto, tra sé e sé, Uno si domanda la ragione per cui in futuro si chiamerà Odin, cioè "Uno" in lingua russa.